Dermatite da contatto: validazione di un test in vitro integrato

Skin tissue - CG illustration

La dermatite da contatto è uno dei possibili effetti avversi che si ha quando si usa una sostanza chimica sulla pelle. Un gruppo di ricercatori francesi ha studiato un test in vitro in grado di determinare il rischio di sensibilizzazione cutanea per 33 specie chimiche e ne ha confrontato i risultati con test in vivo, quasi tutti su umani. La strategia utilizzata dai ricercatori è stata di tipo integrato, dal momento che nessuno dei test in vitro sin qui ideati riescono a dare risultati simili al test LLNA, oggi bandito. I ricercatori si sono quindi concentrati su 3 test in vitro: DPRA, SENS-IS e h-CLAT che, insieme, coprono i primi tre step dell’adverse outcome pathway per la sensibilizzazione cutanea. Scelti i tre metodi, è stata utilizzata la logica del 2 su 3 metodi di assessment, applicandola a 33 sostanze chimiche note. Lo studio ha mostrato che la sequenza con cui si utilizzano i test è fondamentale per dare buoni risultati: utilizzando prima DPRA e poi SENS-IS si è ottenuto il miglior esito, individuando 29 sostanze su 33. La sequenza DPRA/h-CLAT ha dato un risultato di 25, mentre quella SENS-IS/h-CLAT un esito di 23. Si suggerisce quindi di utilizzare i metodi in quest’ordine: DPRA, SENS-IS e infine h-CLAT.

Elodie Cloueta, Saadia Kerdine-Römerb et Pierre-Jacques Ferreta. Comparison and validation of an in vitro skin sensitization strategy using a data set of 33 chemical references. Toxicology in vitro. Available online. Doi: 10.1016/j.tiv.2017.05.014

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0887233317301303

di S.Somaré