Dichiarazione PCPC: esposizione ambientale agli ftalati

Un recente studio pubblicato su JAMA Pediatrics non mostra un legame tra l’uso di ftalati nei prodotti per la cura personale e il parto pretermine. Nello studio, in donne in gravidanza, sono stati misurati le concentrazioni urinarie di alcuni ftalati e dei loro metaboliti, ed è stata valutata l’associazione tra i livelli di ftalati e le nascita pretermine. La fonte di esposizione ai diversi ftalati non è stata determinata. Facendo notare il fatto che non tutti gli ftalati sono uguali e ognuno ha le proprie caratteristiche e profilo di sicurezza. Il dietileftalato, noto anche come DEP, è l’unico ftalato con uso significativo in prodotti per la cura personale. Il DEP ha una lunga e sicura storia di utilizzo. Lo studio JAMA non ha trovato alcune associazioni tra DEP e nascita pretermine. Il DEP è stato valutato da altre autorità scientifiche, tra cui il comitato scientifico per la sicurezza dei consumatori (CSSC) dell’Unione europea e la Cosmetic Ingredient Review (CIR) Expert Panel negli USA, ed è risultato sicuro per l’uso in cosmetici e prodotti per la cura personale. Il DEP è consentito per l’uso in tutto il mondo ed è stato ampiamente studiato per decenni. Gli autori del documento JAMA riportano una correlazione tra alcune delle altre specie di ftalati che sono stati misurati e il parto pretermine, ma i risultati non mostrano nesso di causalità. Pertanto basandosi sull’estesa base di dati di sicurezza sugli ftalati, PCPC dichiara che non vi è alcuna prova che gli ftalati possano causare un parto prematuro anche a livelli molto più alti dei livelli riportati nello studio.

di G.Chiricosta