«Dispersal Rate» una caratteristica per prevedere l’affidabilità dell’SPF in vitro

Science laboratory. Equipment and tools of scientific lab for experiments and research. Cell culture for the biomedical diagnostic. Plastic Lab ware: confocal dishes, pipette tips and multiwell plates with a human blood.

Science laboratory. Equipment and tools of scientific lab for experiments and research. Cell culture for the biomedical diagnostic. Plastic Lab ware: confocal dishes, pipette tips and multiwell plates with a human blood.

La valutazione dell’SPF nella misurazione della trasmissione della luce attraverso un film sottile su lastre in PMMA è un’alternativa interessante al convenzionale metodo di vivo. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni, il riconoscimento di tale metodo di misurazione a livello internazionale non è stato possibile principalmente a causa della cattiva riproducibilità. Nell’articolo vengono forniti nuovi suggerimenti per una migliore riproducibilità, in modo da aprire nuovi spazi per la discussione. Nel lavoro sono state misurate un totale di 22 emulsioni O / A con SPF in vivo ben consolidato, valutate vicino a standard internazionali come l’ISO 24443 su due substrati diversi (lastre in PMMA: WW5 e HD6). Per ogni prodotto è stato calcolato il rapporto ‘in vitroSPF / in vivoSPF’ e la composizione dei prodotti è stata analizzata valutando un parametro correlato con il rapporto suddetto. I risultati dimostrano che la Dispersal Rate permette di identificare un parametro che si riferisce principalmente al rapporto tra acqua e lipidi in un’emulsione: i prodotti con pochi emollienti e pochi emulsionanti hanno un SPF troppo basso in vitro. In conclusione si consiglia di implementare una calibrazione individuale dell’SPF in vitro, per migliorare la riproducibilità delle misurazioni tra i diversi laboratori.

 International Journal of Cosmetic Science(2016),38(3),294-304.

di Chiara Lacapra e Silvia Rum