Ideato nel 2019, il marchio ONSKAD è stato lanciato nel 2021 a Cannes, nel cuore della Costa Azzurra. Rappresenta una casa di alta profumeria indipendente che si distingue per la sua collaborazione con esperti profumieri di Grasse, noti per il loro eccezionale know-how olfattivo.

Lo stile distintivo di ONSKAD rivendica un’identità profondamente francese e i profumi si contraddistinguono per un fascino informale. Il brand celebra l’eleganza classica, reinterpretandola in modo all’avanguardia e senza tempo, creando un’armoniosa fusione tra astrazione e mistero.

Ciascuno dei profumi della prima collezione, chiamata Retrospective, rappresenta abilmente un decennio specifico, caratterizzato dall’emancipazione delle donne: gli anni ‘30, gli anni ’50 e infine gli anni ’80. A

l centro di queste creazioni olfattive troviamo Léa Hiram, talentuosa profumiera che è riuscita a dare vita a fragranze esilaranti e festose. Nonostante l’orientamento iniziale verso un pubblico prettamente femminile, la profumeria riesce ad attirare anche l’attenzione della clientela maschile. La fondatrice di ONSKAD, Virginie Dhoye, racconta la propria ambizione di suscitare forti emozioni nell’universo delle donne, unendole attraverso questi nuovi profumi.

Come ha trovato il nome del brand e quali passaggi ha seguito per arrivare a questa scelta?
Ho iniziato a cercare il nome perfetto per il marchio utilizzando carta e matita, raccogliendo idee. Ho creato diverse combinazioni di sillabe e combinato le lettere nel tentativo di trovare qualcosa di unico. Durante questa ricerca, ho scoperto il nome Onskad.
Ho fatto una ricerca per verificare se il nome fosse già in uso e ho scoperto che era associato a un peluche prodotto dall’Ikea. Questa scoperta non mi ha scoraggiato: al contrario, mi ha ispirato. Mi sono confrontata con una amica svedese per approfondire il significato del termine e la sua risposta mi ha sorpreso. La parola Onskad veicola un particolare concetto, interpretabile come provenire da qualcosa, simile a un sogno. Questo significato produceva un profondo richiamo a livello personale, poiché il mio progetto rappresentava la realizzazione di un sogno che avevo sin da bambina. A cinque anni, avevo dichiarato ai miei genitori, che non erano imprenditori, ma avvocati, che un giorno avrei creato il mio marchio di profumi e sarei stata come Gabrielle Chanel. In quel momento avevano sorriso, trovando la mia affermazione un po’ ironica. Avevo anche immaginato che un giorno avrei vissuto in Nord America; in seguito ho in effetti vissuto in Canada per 16 anni. Questi sogni avevano sempre dimorato dentro di me e il nome Onskad pareva dunque catturare perfettamente il mio spirito e la mia visione per il nuovo marchio.

Quali sono state le fonti di ispirazione per le scelte estetiche e stilistiche del suo marchio e di un logo in bianco e nero, e in che modo le sue passioni personali per il design, l’architettura, la moda e il cinema hanno contribuito all’identità del marchio?
Nel complesso, la mia carriera professionale è intimamente connessa alla mia passione per il design, l’architettura e la moda, anche se mi considero solo moderatamente appassionata per quest’ultima. A mio avviso, infatti, la moda rappresenta una vasta gamma di significati diversamente interpretabili. L’estetica, invece, rimane una passione innata che si riflette totalmente nel mio stile di vita e nell’identità che ho costruito. Pertanto, era fondamentale che il mio lavoro riproducesse questi valori. Personalmente, ho una netta preferenza per uno stile classico senza tempo, in particolare per l’eleganza pulita del design italiano, senza eccessi rococò. Apprezzo anche la moda slava, soprattutto quella ucraina, per la sua estetica contemporanea e per le linee pulite. In ambito architettonico, sono affascinata dal movimento Streamline, ispirato alle lussuose navi da crociera, così come dal lavoro di Frank Lloyd Wright, la cui influenza si ritrova in certe residenze parigine caratterizzate da linee geometriche raffinate, in armonia con il mio gusto estetico. Mi affascinano in particolare gli anni ’30 e specialmente l’estetica art déco, sebbene lo stile di Chanel non sia di mio particolare gradimento. Più specificamente, l’universo di Gabrielle Chanel, sia nel suo appartamento di rue Cambon sia nella suite del Ritz, è caratterizzato da mobili ispirati all’art déco, ma con un tocco rococò, compresa una profusione di oro e ornamenti eccessivi, oltre a linee straordinariamente elaborate. Questo stile non mi attrae. Inoltre, nutro una grande passione per il cinema e per la letteratura. Per quanto riguarda la scelta del logo, ho optato per il bianco e nero per garantire una chiara visibilità. Nonostante possa sembrare poco originale, questo logo ha un significato speciale per me. Attraverso il suo design, è possibile individuare chiaramente l’incrocio di una lettera.

Sul sito ha definito la prima collezione con il termine Rétrospective: in che modo ciascun profumo simboleggia il significato di ciascuna rispettiva epoca?
Ho scelto di utilizzare il termine Retrospettiva per descrivere la mia prima collezione di profumi, concentrandomi su tre epoche distinte: gli anni ’30, ’50 e ’80. Il mio approccio è stato quello di esplorare e catturare l’essenza unica di ogni periodo. Per farlo, ho approfondito la ricerca negli archivi e ho cercato il contributo di specialisti di queste epoche. Ho persino contattato Thomas Fontaine, presidente dell’Osmothèque di Versailles, per poter esaminare e annusare i profumi ormai scomparsi o riformulati legati ai nostri decenni preferiti. In stretta collaborazione con la mia profumiera, Léa Hiram, abbiamo lavorato instancabilmente per catturare il dna olfattivo di queste epoche. L’obiettivo, tuttavia, non era semplicemente quello di ricreare fragranze vintage; piuttosto, desideravo suscitare retrospettive olfattive, evocando ricordi e pensieri specifici, con un tocco adeguato di modernismo contemporaneo. Per raggiungere questo ambizioso scopo, abbiamo sfruttato illusioni olfattive; questo processo è stato il risultato di un meticoloso lavoro condotto in particolare da Léa.

Può approfondire l’ispirazione e le esperienze personali che l’hanno portata a creare un marchio rivolto principalmente alle donne?
La mia scelta di rivolgermi principalmente a una clientela femminile ha una dimensione personale che può essere interpretata in diversi modi. Essa è intimamente legata al mio vissuto e al desiderio di riconciliarmi con il mondo delle donne. Fin da giovane ho, infatti, spesso sperimentato sfide e conflitti con il genere femminile, sia a scuola che all’inizio della mia carriera, spesso dovendo fronteggiare comportamenti ostili e gelosie. Il mio temperamento diretto e determinato ha talvolta suscitato reazioni negative, pur non essendo la mia intenzione quella di creare rivalità, ma piuttosto quella di offrire alle donne la possibilità di identificarsi con me, stabilendo una connessione speciale. Purtroppo, queste dinamiche a volte si verificano ancora oggi, probabilmente legate alla mia personalità assertiva o ad altri aspetti della mia vita e del mio carattere suscettibili di suscitare gelosie. Voglio essere sincera in merito a questi concetti, anche se possono essere spiazzanti, e capisco che ognuno possa interpretarli nel proprio modo. Il mio obiettivo è presentare la verità, anche se questo può generare reazioni contrastanti. Mi piace essere apprezzata, ma sono anche consapevole che suscitare emozioni, anche negative, significa comunque avere un certo impatto; a volte mi attira l’idea di provocare una reazione. Condivido questi pensieri con fiducia perché voglio che comprendiate la vera storia dietro il marchio. Questo marchio incarna infatti una storia personale autentica, senza maschere o personaggi di fantasia, basata sulla mia estetica personale, sulla mia personalità e sulle mie preferenze olfattive.

In effetti, ha scelto Léa anche come profumiera, e lei è una donna. Potrebbe dirci di più a riguardo?
Léa è una figura eccezionale, che unisce le sue competenze di profumiera a quelle di antropologa sensoriale. Ha ricevuto la propria formazione presso il GIP, e ha affinato la propria esperienza lavorando a stretto contatto con maestri profumieri di alto calibro come Jean-Claude Ellena e Christine Nagel. La sua collaborazione con Dior, presso il laboratorio di Parigi, su collezioni esclusive sotto la guida di François Demachy, è un ulteriore segno del suo straordinario talento. Il nostro incontro è avvenuto in Canada, dove anche lei risiedeva. Condividiamo un legame speciale, essendo nate a un giorno di distanza sotto il segno del Toro, e questa affinità si riflette nella nostra armoniosa collaborazione e nel nostro rapporto quasi fraterno. La comprensione e il rispetto reciproco sono alla base della nostra relazione, il che rafforza notevolmente la nostra capacità di lavorare insieme in modo efficace per raggiungere i nostri obiettivi comuni.

Quali strategie ha utilizzato per adattare con successo il suo marchio alle preferenze e sensibilità del mercato italiano, soprattutto rispetto al mercato francese, e come pensa di mantenere e approfondire questo successo in futuro?
Il nostro marchio sta vivendo un’espansione significativa in Italia grazie alla preziosa partnership con un importante importatore, Abaton Bros. Questa collaborazione è iniziata con una distribuzione esclusiva in Italia, ma stiamo lavorando per estenderla anche agli Stati Uniti. Nonostante le sfide stagionali, abbiamo aperto diverse sedi in Italia, in particolare a Torino, e siamo lieti di constatare una calorosa accoglienza da parte dei rivenditori. Prima di questa partnership, avevamo già aperto punti vendita nella Penisola, ottenendo una risposta estremamente positiva dai nostri clienti. I nostri profumi sembrano adattarsi perfettamente alla sensibilità delle donne italiane, note per la loro raffinatezza ed eleganza, e questo ha ulteriormente consolidato la nostra presenza in questo mercato. In occasione del secondo anniversario di Onskad, abbiamo deciso di rinnovare la nostra confezione. Abbiamo abbandonato la custodia laccata lucida a favore di una confezione nera dall’elegante finitura opaca con texture. Questa scelta conferisce un tocco di lusso e bellezza al prodotto. La qualità della carta utilizzata proviene da un rinomato produttore italiano, a dimostrazione del nostro impegno per la ricerca della perfezione in ogni dettaglio. Per rafforzare ulteriormente l’identità del nostro marchio, abbiamo coinvolto sei talentuosi designer di moda per apportare un tocco unico e originale. Stiamo collaborando con un nuovo artista che ha contribuito alla progettazione del packaging e ha creato disegni di moda ispirati a epoche e icone della moda.