La Corte di Giustizia Europea dice “No” a ingredienti cosmetici testati su animali

“Può essere vietata l’immissione sul mercato dell’Unione di prodotti cosmetici, alcuni ingredienti dei quali sono stati oggetto di sperimentazioni animali al di fuori dell’Europa per consentire la commercializzazione di tali prodotti in paesi terzi, se i dati risultanti da tali sperimentazioni sono utilizzati per dimostrare la sicurezza dei suddetti prodotti ai fini della loro immissione sul mercato dell’Unione”. Con queste parole la Corte di Giustizia Europea ha risposto al quesito posto dalla EFfci, l’associazione professionale che rappresenta i produttori di ingredienti cosmetici nell’Unione, relativo alla possibilità di commercializzare in Europa prodotti cosmetici i cui ingredienti sono stati testati su animali per consentirne la vendita in Paesi dove la legislazione locale richiede questo genere di sperimentazione, in particolare Cina e Giappone.

Luca Nava
Luca Nava

«Con questa sentenza, la Corte di Giustizia europea ha confermato quanto a suo tempo già evidenziato dalla Commissione europea, ovvero che nel caso un test su animale venga effettuato per garantire la conformità con i requisiti previsti dalla normativa del paese terzo extra UE, questi dati non posso essere impiegati nella UE per la validazione della sicurezza del prodotto cosmetico. E questo è un must per tutti i membri dell’Unione. La decisione della Corte di Giustizia non lascia più alcuno spazio all’interpretazione» dichiara Luca Nava, Direttore generale di Cosmetica Italia, l’associazione nazionale imprese cosmetiche.

Julia Baines
Julia Baines

Si è detta soddisfatta della sentenza la dottoressa Julia Baines, di PETA UK, associazione inglese che si muove per la difesa degli animali. Ha dichiarato «molti animali saranno risparmiati dai test tossici e fatali dopo la decisione della Corte di giustizia dell’Unione europea che solo metodi senza animali possono essere utilizzati per soddisfare i requisiti di sicurezza dell’UE. Questa è una vittoria significativa ma solo parziale, in quanto la sentenza permette anche alle aziende di vendere prodotti nell’UE dopo averli sottoposti ai test sugli animali in Cina o in altri paesi, fino a quando i test non sono utilizzati per dimostrare la sicurezza del prodotto». Pertanto, l’associazione mette a disposizione dei consumatori una lista di marchi che hanno promesso di non effettuare mai test su animali da alcuna parte nel mondo.

di S. Somaré