Una panoramica dei contaminanti e delle rispettive concentrazioni in relazione ai limiti stabiliti dalle autorità europee nell’ambito del REACH per i prodotti per tatuaggi e trucco permanente
Il tatuaggio è una forma d’arte antica quasi quanto l’umanità. Sebbene gli inchiostri per tatuaggi più nuovi e avanzati siano presenti sul mercato da decenni, le risoluzioni in merito a tali materie prime sono state introdotte dall’Unione Europea (UE) solo nel 2003 e visionate nuovamente nel 2008. Entrambi i documenti non erano vincolanti: costituivano semplicemente un suggerimento per l’attuazione della legislazione in materia di tatuaggi e trucco permanente.
Per incrementare la sicurezza e unificare le normative all’interno dell’Unione, gli inchiostri e i pigmenti per tatuaggi sono stati disciplinati nel 2022 dal regolamento REACH. Ciò ha comportato restrizioni e divieti su alcuni pigmenti e ingredienti comunemente usati, come ad esempio Pigment Blue 15 e Pigment Green 7.
Le normative sugli inchiostri per tatuaggi
La presente revisione, pubblicata su Cosmetics 2023, fornisce una sintesi dei contaminanti e delle rispettive concentrazioni in relazione ai limiti stabiliti dal Parlamento Europeo e dal Consiglio nel contesto del REACH per i prodotti per tatuaggi e trucco permanente (Regolamento (CE) n. 2020/2081).
Si propone, dunque, di far luce sui contaminanti organici e inorganici presenti negli inchiostri per tatuaggi prima dell’implementazione del regolamento REACH (Registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche) nel 2022.
La revisione
Nello specifico, per vagliare la letteratura disponibile sulle materie prime in questione è stata effettuata una ricerca nei database elettronici Google Scholar e PubMed.
Sono state selezionate tutte le pubblicazioni in cui tali sostanze venivano misurate quantitativamente e qualitativamente nell’inchiostro stesso, ossia prima del tatuaggio.
Al contrario, non sono state considerate quelle che analizzavano i contaminanti o i prodotti di degradazione a tatuaggio effettuato o in seguito alla sua rimozione mediante laser.
L’attenzione si è focalizzata sulle indagini che valutavano la concentrazione di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e ammine aromatiche (principalmente ammine aromatiche primarie (PAA)) negli inchiostri per tatuaggi e i prodotti di degradazione derivanti dall’esposizione alla luce solare dei pigmenti e degli altri ingredienti impiegati.
I risultati
In virtù dei dati raccolti, è possibile affermare che i contaminanti più comuni sono: gli idrocarburi aromatici policiclici (IPA), con un range di concentrazione compreso tra lo 0,005 e i 201 mg/kg, rilevati principalmente negli inchiostri neri per tatuaggi; le ammine aromatiche primarie (PAA), con un intervallo tra lo 0,5 e i 1100 mg/kg; i metalli pesanti quali il piombo (0,01–14,0 mg/kg) e il cromo (VI) (0,16–4,09 mg/kg), riscontrati nella quasi totalità degli inchiostri per tatuaggi.
Se comparati con i nuovi range di concentrazione delineati nel REACH, una parte significativa di questi contaminanti verrebbe considerata non conforme. I risultati della review sono, tuttavia, limitati a causa della mancanza di dati quantitativi sui contaminanti presenti.
Le prospettive
La futura implementazione del REACH potrebbe condurre a cambiamenti nella composizione degli inchiostri per tatuaggi, con inevitabili ripercussioni anche sul contenuto di contaminanti.
Ulteriori limitazioni riguardano il fatto che sono state considerate solo le indagini retrospettive precedenti all’implementazione del regolamento REACH 2020/2081 e che ci si è riferiti ai soli dati disponibili al pubblico. Ciononostante, questa panoramica può rivelarsi un utile punto di riferimento e confronto con i risultati futuri, al fine di valutare eventuali modifiche in termini di contaminanti individuati negli inchiostri per tatuaggi.
Fels P, Lachenmeier DW, Hindelang P, Walch SG, Gutsche B., Occurrence and Regulatory Evaluation of Contaminants in Tattoo Inks. Cosmetics. 2023; 10(5):141. https://doi.org/10.3390/cosmetics10050141