Profumi e biodiversità: novità dal Brasile

In un mondo che sta cavalcando in maniera sempre più assidua i temi legati all’ecosostenibilità e alla necessità di preservare la biodiversità e la protezione delle risorse naturali un primo segnale deciso è quello del governo brasiliano che ha reso applicativo finalmente, alla fine del 2018, un regolamento sulla protezione della biodiversità proposto come legge nel 2015.

Tale norma tende a proteggere tutte quelle risorse naturali che fanno parte del patrimonio genetico dello stato brasiliano, una direzione che a stretto giro di posta potranno prendere anche altri stati prendendo spunto dalle tematiche legate al protocollo di Nagoya: le fragranze naturali sono fortemente impattate da questo genere di provvedimento dal momento che alcuni dei principali oli essenziali utilizzati nelle formulazioni di prodotti per il mercato del personal care derivano da piante della foresta amazzonica, come nel caso dell’olio essenziale o del balsamo Cophau, estratto dalla pianta Copaiba, oppure prodotti come il legno di rosa e alcune varietà di eucaliptus globulus.

La normativa obbliga chi formula prodotti finiti contenenti materie prime, tra cui fragranze ed estratti,appartenenti alla lista emanata dal governo brasiliano a registrare la società e i prodotti commercializzati ad un portale del governo brasiliano attraverso una piattaforma web, al momento disponibile soltanto in lingua portoghese e in determinati casi, se la materia prima in oggetto, risulta fondamentale nel conferire all’articolo finito la sua caratteristica principale (es. attività claimizzata sul packaging, profilo olfattivo) la società produttrice è obbligata a riconoscere un benefit sarin al governo brasiliano, pari ad un massimo corrispondente all’1% dei ricavi netti dalla vendita del prodotto.

Nel caso in cui non sussista la condizione per il rilascio del benefit sharing, l’unico obbligo è quello di registrazione al portale con valenza worldwide, indipendentemente dalla nazione in cui il prodotto viene venduto.