Pseudomonas in un sapone usato in ospedale: impatto sui pazienti

ITF088037CMYK35L’articolo racconta come nel corso di un’indagine ambientale riguardante lo Pseudomonas aeruginosa, in un’unità di terapia intensiva, il sapone liquido per le mani sia risultato essere contaminato (fino a 8 × 105 ufc / g) dall’agente patogeno; il prodotto era stato utilizzato nel corso degli ultimi cinque mesi ed era stato, probabilmente, contaminato durante la produzione. Lo scopo della ricerca è stato quello di valutare il peso di questa contaminazione sui pazienti, conducendo un’indagine epidemiologica, tramite la tipizzazione molecolare combinata con il sequenziamento del genoma (WGS). Gli P. aeruginosa isolati da campioni clinici sono stati analizzati mediante una «Double Locus Sequence Typing» (DLST), e confrontati con quelli isolati dal sapone, esaminando le cartelle cliniche dei pazienti infettati con genotipo identico a quello riscontrato nel sapone. Isolati di P. aeruginosa (N = 776) erano disponibili in 358/382 pazienti (93,7%). Solo tre pazienti (0,8%) sono risultati infettati con il genotipo trovato nel sapone, e indagini epidemiologiche hanno dimostrato che il primo paziente non era stato esposto al sapone, il secondo poteva essere stato esposto, e il terzo era stato effettivamente esposto. La WGS mostrava un elevato numero di differenze fondamentali di polimorfismo a singolo nucleotide tra gli isolati dai pazienti e dal sapone, escludendo l’ipotesi di trasmissione. In conclusione la ricerca sottolinea che nonostante il sapone fosse altamente contaminato, questo non ha avuto impatto sui pazienti, probabilmente grazie all’igiene delle mani eseguita con una soluzione a base di alcool come routine. Tuttavia, la contaminazione riscontrata rappresenta un serbatoio di agenti patogeni che dovrebbero essere evitati in ambiente ospedaliero.

Journal of Hospital InfectionVolume 93, Issue 1, May 2016, Pages 63–67

di Chiara Lacapra e Silvia Rum