Smalti semipermanenti

Fotolia_1153296_oroDa un recente studio di mercato effettuato da Altroconsumo emerge una situazione rischiosa. I motivi sono essenzialmente tre.
C’è una totale assenza di controllo in canali di vendita indicati per professionisti. Tutti gli smalti disponibili nei negozi, infatti, contengono idrochinone e/o idrochinone monometiletere e di conseguenza, così come indicato dalla normativa (Reg. CE n. 1223/2009), l’uso previsto è esclusivamente professionale. In realtà sono facilmente acquistabili da un comune consumatore.
Sia nei punti vendita che sui canali di e-commerce non viene effettuato nessun tipo di controllo nei confronti dell’acquirente, quindi chiunque lo desideri può entrare in possesso di prodotti destinati a uso professionale, che presuppone capacità e tecniche possedute da una figura professionale formata ad hoc. Inoltre le avvertenze e le modalità d’uso riportate sui contenitori sono poco chiare per il consumatore o lacunose perché mancano spesso le indicazioni obbligatorie in etichetta (per uso esclusivamente professionale/evitare il contatto con la pelle/leggere accuratamente le istruzioni per l’uso»).
In qualche caso la presenza di idrochinone e idrochinone monometiletere risulta in concentrazioni superiori al limite di legge.
Gli smalti semipermanenti necessitano di una lampada per polimerizzare gli ingredienti presenti e favorire la tenuta: l’emissioni più diffuse sono UV. Da studi recenti le radiazioni UV emesse da queste apparecchiature, infatti, possono danneggiare la pelle come quelle di qualunque lampada abbronzante. L’avvertimento arriva da un articolo pubblicato dai dermatologi dell’Anderson Cancer Center dell’università del Texas sulla rivista Archives of Dermatology. Gli esperti americani sono partiti da un paio di casi clinici: due donne che avevano sviluppato tumori di tipo non melanoma sul dorso delle mani, l’una dopo aver usato lampade UV otto volte in un anno e l’altra due volte al mese per 15 anni. Due casi non bastano per dimostrare un nesso causale, concludono gli autori, ma si può dire che l’esposizione alle lampade UV per unghie è un fattore di rischio, che vale la pena condurre studi più approfonditi sull’argomento e che i medici dovrebbero essere consapevoli di questo legame e consigliare adeguatamente i loro pazienti.

di B. Suardi, cosmetologa