Fattore surprising nel giardino aziendale

Appagare le sfere sensoriali, un principio noto nel campo della cosmetica. Ma lo stesso principio lo si può applicare al giardino aziendale? La risposta naturalmente è si, ma con qualche accortezza

di Nicoletta Toffano 

 

Chi si occupa di ricerca nel campo della cosmetica sa benissimo quanto in un prodotto, oltre alle qualità intrinseche, contino anche quelle sensoriali come ad esempio la matericità, la profumazione e il colore. Oggi entrano in gioco anche concetti più affinati come il surprising: pensiamo ad esempio alle consistenze che cambiano a contatto con la pelle, oppure alle nuove gestualità legate alle fragranze come l’applicazione con il pennello, o ancora agli shampoo e alle schiume da bagno che si presentano in forma solida. Ma è possibile trasmettere questa nuova idea di sensorialità anche attraverso il giardino aziendale, e quindi dare al contempo maggiore forza alla brand equity? La risposta è naturalmente positiva a patto che si compiano le scelte corrette.

Scelte che dipendono in buona parte dalla costruzione del giardino stesso: dall’inserimento di spazi funzionali utili al raccoglimento ma anche alla socializzazione, alla creazione di connessioni visuali, alla facilità di accesso e di utilizzo. Sono questi gli elementi da cui dipende il successo di un progetto paesaggistico, anche se ovviamente il fattore fondamentale e imprescindibile rimane la corretta scelta delle essenze utilizzate siano questi alberi, arbusti o erbacee. Vediamo di seguito allora quali sono in tema di materiale vegetale, le scelte più corrette da compiere per creare un giardino capace davvero di stimolare tutti i sensi, di sorprendere, di mutare e arrivare quindi dritto al centro delle emozioni.

Le ‘erbacce’ per i sensi

La dimensione dello spazio da dedicare al verde conta relativamente, mentre è fondamentale il richiamo di elementi chiave che stimolino i nostri sensi. Nella predisposizione di un giardino aziendale sarà importante dunque creare una proporzione equilibrata di essenze che, a seconda del sentire individuale, attivi e solleciti il tatto, l’olfatto, il gusto, l’udito e ovviamente la vista e che ci dia il senso dello scorrere del tempo, del mutare della natura, dell’avvicendarsi delle stagioni.

Costruire un ambiente in equilibrio richiede una scelta accurata del materiale vegetale. Gli errori d’impostazione in cui è facile incappare sono numerosi, come ad esempio impiantare arbusti che saranno presto sproporzionati allo spazio, scegliere sempreverdi (restano uguali a sé stessi e non ci consentono di percepire il mutare del tempo) utilizzare essenze che fioriscono tutte in un’unica stagione, optare per piante banali o fin troppo note, che non stimolano la curiosità. Sí, invece, all’introduzione di essenze inusuali (ma che scopriremo essere invece utilizzatissime proprio nei laboratori delle beauty factory) che ci stupiscano, oltre che nel momento della fioritura, anche quando germogliano ed emettono nuovi boccioli, quando variano i colori delle foglie, quando prendono finalmente forma, rivelando il loro portamento.

La natura ci offre infinite possibilità nel mondo delle piante erbacee perenni. Ma cosa sono le erbacee perenni e quali sono le loro caratteristiche? Innanzitutto, le erbacee hanno steli non legnosi e una struttura quindi meno rigida di un cespuglio. Le loro dimensioni sono variabili: dalle piccole tappezzanti a quelle con grande capacità di crescita che possono raggiungere anche qualche metro di altezza. Alcune sono persistenti, altre scompaiono d’inverno e si ripresentano la primavera successiva. Spesso sono commestibili, molte sono profumate e forniscono nutrimento agli insetti impollinatori e richiamano farfalle colorate. E soprattutto, nel loro insieme, offrono centinaia di soluzioni possibili per colore, altezza, adattamento al pieno sole o all’ombra e fioriture che si alternano dall’inverno all’autunno.

A fronte di tante doti, anche la coltivazione è semplice: molto resistenti ai parassiti e alle malattie fungine, si moltiplicano di solito per talea o per divisione del cespo e molte si auto-disseminano. Inoltre, favoriscono un giardino vagabondo, dove i fiori e le piante possano crescere stimolando la nostra curiosità e meraviglia quando spuntano in posti inaspettati. Utilizzare in un giardino di azienda le erbacee perenni è inoltre facilmente associabile a programmi di team building corporate; i format green possono prevedere game dedicati al loro riconoscimento (dalla plantula, che spunta nel momento della ripresa vegetativa, alla pianta formata ) alla cura, alla raccolta, alla moltiplicazione e all’elaborazione per ottenere preparati utili alla salute e alla bellezza e al loro impiego in cucina per cooking class ad esempio basati sulle piante aromatiche, sui fiori o sulle radici. Tra centinaia di essenze però quali scegliere? Per fornire il giusto apporto a ogni senso iniziamo a suddividere i gruppi e parlare di piante tattili, olfattive, gustose, visive con fioriture tardive e prolungate.

Gruppo tattili

Le graminacee fanno da battistrada: sono una famiglia importantissima e possono rappresentare, in un progetto verde, le piante di struttura. Molti le temono perché allergici ai loro pollini, ma è opportuno sottolineare che le graminacee ornamentali comunemente in commercio sono varietà ibride e quindi con scarsa possibilità di risultare allergeniche. Le graminacee costituiscono una famiglia ricca ed articolata. Per classificarle in modo semplice possiamo semplificare dividendole per portamento: fioriture leggere (stipa, mullembergia), fioriture a spighe erette (pennisetum, calamagrostis) e a effetto ‘soffice erbetta’ (festuca, hakonechloa). Molte di loro, anche quando secche, risultano comunque decorative, specie quando d’inverno la brina o la neve si depositano sulle spighe. Tra le piante erbacee tattili è il caso di ricordare inoltre le grandi foglie vellutate della Stachys lanata, dai fiori color magenta, e della Lychnis coronaria dai fiori bianco o porpora.

Gruppo olfattive

Moltissime piante erbacee hanno profumi inebrianti, ma tra le tante conviene iniziare a conoscere il genere salvia, che da solo comprende oltre 900 specie provenienti da tutto il mondo. Quasi tutte le salvie hanno aromi soavi e differiscono fra loro per la forma delle foglie, il portamento, il colore dei fiori e l’esposizione. Sono piante eccezionali, di facile coltivazione e le loro fioriture vanno dalla tarda primavera ai primi geli. Tra le più profumate e con i fiori più decorativi ricordiamo la salvia jasmensis ‘La Luna’ con fioritura giallo chiaro, la Salvia hybridaIndigo Spires’ con fiori blu scuro, la Salvia greggi ‘Hotlips’ con centinaia di fiorellini rosso-bianchi e la Salvia ‘Amstad’ dalla lunghissima fioritura viola intenso.

Gruppo gustose

Il gusto, nel mondo del verde, è sinonimo di piante aromatiche. Anche in questo caso la direzione da seguire è la scelta di varietà insolite e decorative. Per esempio, nel caso della menta, occorre guardare oltre alla solita menta piperita e scoprire anche la Mentha suaveolens, dalle foglie lanuginose e dal profumo di mela, oppure la Mentha chocolate dalle foglie rosso scuro e l’aroma di After Eight, o ancora la Mentha cervina, dalle belle foglie lanceolate e l’abbondante fioritura estiva. Stesso discorso per il timo, ne esistono di tantissime varietà che si distinguono dalla variegatura delle piccole foglie come il Thymus Silver Queen’ dalle screziature argentee oppure il Thymus ‘Aurea’ dalle macchioline giallo oro. Altra erbacea straordinariamente bella alla vista ed edibile in ogni sua parte è l’Echinacea purpurea: le sue spesse radici nere sono commestibili e hanno un sapore pepato e pungente. Il bellissimo fiore, usato per ingentilire insalate, è di lunga durata e assomiglia a una enorme margherita (grande anche 20 cm) dai petali che possono essere bianchi o rossi o rosa intenso o gialli o arancioni.

Gruppo visive

Gran parte delle erbacee hanno fioriture interessanti, ma alcune sono veramente eccezionali per la durata dei periodi di fioritura, che va da primavera ad autunno inoltrato. È questo il caso della Verbena bonariensis, dai lunghissimi steli da cui spuntano capolini fioriti viola acceso, oppure della Gaura lindheimeri, dal portamento espanso e leggero che regala centinaia di fiori a quattro petali dal bianco puro al rosa intenso. In autunno la sorpresa di incredibili fioriture arriva dagli Aster: in questa stagione creano una nuvola di fiori di colore dal violetto al blu, al rosa vivo. Un tocco di classe arriva dai bellissimi Anemoni hybrida: la delicatezza bianca o rosa tenue del loro fiore si eleva con eleganza fino ad un metro e mezzo di altezza. E a questo punto qualcuno dirà: e l’udito? Certo anche i suoni possono essere creati in un giardino, basta introdurre alberi dalle foglie che emettono diverse melodie se attraversate da una leggera brezza o dal vento, oppure piante con bacche che attraggono uccellini, o ancora fare ricorso alla tecnologia. Da queste poche righe risulta semplice capire che non esistono regole, ma esiste soprattutto il desiderio di conoscere il giardino che attraversiamo tutti i giorni per recarci nel nostro ufficio e provare curiosità per l’aspetto naturale di quelle stesse essenze, che spesso vengono utilizzate proprio nei nostri laboratori di cosmetica: d’altronde chi meglio di noi sa che sperimentare i sensi può essere un’avventura straordinaria.

UN GIARDINO 5D

Per completare il nostro giardino, alle tre dimensioni spaziali e alla dimensione temporale (i cicli diurno e stagionale) possiamo intervenire sulla dimensione acustica, in modo naturale oppure dotarlo di un impianto per il suono. Che siano suoni della natura, poesie o racconti, piuttosto che una soffusa musica di sottofondo, magari classica o New-Age, l’importante sarà aver previsto in fase di progettazione un impianto di diffusione cablato e dotato di specifici speaker da esterno. Un intervento meno banale di quel che si possa immaginare perché se l’amplificatore e la sorgente del suono potranno essere al coperto (e quindi senza alcuna specificità) tutti i restanti componenti saranno di tipo particolare e adatti all’uso esterno: cavi audio di alta qualità (viste le distanze tra amplificazione e diffusione) e antiroditore. diffusori Hi Fi certificati (IP66 o più) resistenti alla polvere e all’acqua. I materiali tecnici inoltre, per armonizzarsi con il contesto naturale, dovranno essere piccoli o facilmente mimetizzabili: a tal scopo molti produttori hanno già lanciato diffusori di altissima tecnologia e con un occhio al design, che richiama elementi e materiali vegetali o lapidei. Ma per chi guarda avanti non sarà finita qui: la domotica è già arrivata anche in giardino.

UNA FILIERA TUTTA ITALIANA

Ma dove reperire le erbacee perenni? La bella notizia è che esiste una soluzione migliore (e più sostenibile) a quella di fare arrivare le essenze dai maxi vivai olandesi o tedeschi: in Italia esistono produzioni di qualità superiore specializzate e concentrate soprattutto in Veneto, Trentino, Lombardia, Liguria, Emilia e Marche. In più oggi il prodotto florovivaistico nazionale si può fregiare del marchio Qvi – Qualità vivaistica Italia, ossia il sistema che non solo recepisce i requisiti della certificazione europea, ma ne aumenta i livelli di garanzia della corrispondenza genetica, della salute e del metodo di coltivazione. Infatti, la volontà del nostro settore florovivaistico è quella di creare un prodotto certificato made in Italy, ossia un brand riconoscibile su cui puntare per promuovere un comparto nazionale di eccellenza in Italia e nel mondo.

BIBLIOGRAFIA
1]Graham Rice (curatore), L’ enciclopedia delle piante perenni, Gribaudo editore, Verona, 2019.
2]Pirovano Laura, Disegnare il giardino con le piante, Biblion edizioni, Milano, 2017.
3]Clèment Gilles, Elogio alle vagabonde. Erbe, arbusti e fiori alla conquista del mondo, Derive Approdi, Roma, 2010.