Proteggersi dal sole amando la propria pelle
È indubbio che il sole abbia svolto da sempre una funzione centrale nella vita dell’uomo per la sua capacità di donare luce e calore, di agire sull’aspetto emozionale e di rappresentare ai giorni nostri una nuova ‘immagine’ di bellezza legata a una cute abbronzata sintomo immediato di benessere ed elevata qualità della vita.
Contestualmente si è anche evoluto il concetto per cui esposizioni alla luce solare prolungate e ripetitive possano portare a danni a livello cutaneo e in alcuni casi a danni più profondi a livello genomico di DNA: per questo motivo la ricerca cosmetica nel campo dei solari è in continua evoluzione alla ricerca di nuove sfide da affrontare tra cui emergono il tentativo di abbinare in maniera sempre più sinergica filtri chimici e filtri fisici per fornire una protezione a più ampio spettro dai raggi UVA A a quelli UVB, riuscire a realizzare prodotti che abbiano un’attività waterproof sempre più marcata e siano in grado di svolgere un’azione protettiva per un tempo prolungato, arrivando alla ricerca e sviluppo nel settore delle nanotecnologie dove le difficoltà di natura formulativa si uniscono alle criticità regolatorie dettate da continue campagne di demonizzazione da parte dei mass media verso il mondo del nano e l’universo delle nanotecnologie.
Riuscire a utilizzare il prodotto più adatto per la propria fotoprotezione, lo scopriremo approfondendo la lettura di questa guida, vuol dire riuscire a scegliere cosmetici che abbinino alla funzione protettiva altri valori aggiunti, come per esempio le caratteristiche di emollienza e idratazione, senza trascurare in ogni caso la prima e necessaria attività foto protettiva che un solare necessariamente deve claimizzare e possedere.
In questo articolo parleremo di:
- Evoluzione dei filtri solari: protezione ed efficacia
- Ingredienti naturali: trend nei prodotti solari
- Le nanotecnologie al servizio del sun care: opportunità e dubbi
Scarica la monografia sui Solari
Evoluzione dei filtri solari: protezione ed efficacia
In cosmetica la protezione solare è da sempre uno dei temi più complessi da affrontare dal punto di vista funzionale e regolatorio: legislazioni e abitudini di consumo diversi fra i singoli paesi fanno si che spesso non sia semplice avere linee guide comuni a livello worldwide sull’argomento.
Continuando con la lettura della monografia allegata si potrà osservare come oltre alla semplice fotoprotezione garantita dai filtri solari ci sia una forte richiesta di ingredienti e formati innovativi che permettano di creare prodotti multifunzionali nel mercato skin care, spaziando da solari creati appositamente per persone di colore a innovazioni legate a formulazioni e packaging innovative.
Scorrendo i dati, ricavati da Euromonitor International, si può evincere come il mercato dei solari non abbia conosciuto significative crisi e anzi si siano aperti canali paralleli ai solari classici costituiti da prodotti di bellezza quotidiani che devono essere applicati sequenzialmente ai primi per avere una protezione quotidiana, non soltanto dalla luce solare ma anche dalla blue light.
La luce blu emessa da telefoni e tablet, conosciuta come HEV (High Energy Visible) light è dannosa e contribuisce al fotoinvecchiamento?
Scopriamolo insieme continuando la lettura di questo articolo.
Ingredienti naturali: trend nei prodotti solari
Realizzare un prodotto 100% naturale è una delle richieste più in trend del momento in un mercato che ricerca sostenibilità, green concept e rispetto dell’ambiente come valori aggiunti ma nell’universo dei solari un cosmetico di questo tipo non è facile da realizzare visto che alcuni ingredienti, tra cui il più fondamentale i filtri, non hanno un origine naturale: recentemente però si è affacciato sulla scena un nuovo filtro di origine naturale.
Nella monografia allegata si potranno scoprire approfonditamente le virtù della pianta brasiliana Dalbergia ecastapyllum e capire come mai, grazie al suo SPF compreso fra 13 e 47, molte azienda cosmetiche e farmaceutiche mondiali abbiano rivolto l’attenzione a questa fonte naturale, oltre a comprenderne il meccanismo d’azione grazie al quale tale filtro è attivo anche contro l’iperpigmentazione.
Anche l’asparago di mare, o salicornia, è un’altra fonte naturale di flitri naturali fotochimici che possono avere un’applicazione molto interessante nel mondo del sun care: leggiamo insieme questo articolo per comprendere se la possibilità di realizzare prodotti solari naturali non sia più solo una semplice utopia.
Le nanotecnologie al servizio del sun care: opportunità e dubbi
Alcuni dei filtri solari di ultima generazione sono di dimensione nanometrica e pur avendo una straordinaria efficacia e buona formulabilità sono numerosi i dubbi legati al loro effettivo impiego nel prodotto finito: la sicurezza d’utilizzo dei nanomateriali è sotto la lente d’ingrandimento, non c’è uniformità nella valutazione del rischio legato al loro impiego e spesso è necessario valutarne il comportamento caso per caso.
Nell’approfondimento capiremo come si misurano le dimensioni delle polveri nanometriche e le difficoltà legate a questo genere di analisi e alla determinazione di un’eventuale tossicità delle stesse: alla scoperta della complessità del mondo nanometrico.