Il presente lavoro rivisita dal punto di vista scientifico l’uso tradizionale del Kaajal ottenuto dalle foglie di Euphorbia neriifolia, un albero indiano di euforbia localmente chiamato “Monosha”. Fino a ora non erano stati riportati dati specifici sulle caratteristiche fisico-chimiche dei Kaajal, né era stata fatta alcuna valutazione della sua biocompatibilità. Il presente studio si è focalizzato sul un nuovo protocollo di preparazione del Kaajal a partire dall’approccio utilizzato anticamente e sulla sua caratterizzazione con l’aiuto di diversi strumenti analitici. L’analisi approfondita ha dimostrato che, il prodotto contiene nanoparticelle di carbonio aventi due dimensioni uniformi di 2-3 nm e 35-45 nm rispettivamente. Un ulteriore studio ha rivelato che il Kaajal ha proprietà antimicrobiche nei confronti dei patogeni oculari, sia di origine batterica sia fungina responsabili delle infezioni oculari e sia delle cheratiti. Inoltre, dagli studi biologici è emerso che questo prodotto è biocompatibile per l’utilizzo cosmetico, non è rischioso per la salute umana e può essere utilizzato in modo sicuro per il make-up degli occhi.
Mandal S.M., Saha S., Sengupta J., et al. Analyst 2013, 138:5197-5199
di C.Marinello
uso il kaajal da 40 anni e mi fa piacere che qualcuno lo abbia studiato!