Nuovi obblighi REACH e CLP: l’intensa agenda 2022

Mentre è in atto la revisione di REACH e CLP, la cui evoluzione è per ora incerta, sono stati pubblicati diversi aggiornamenti di questi due Regolamenti, con possibile impatto per l’industria cosmetica e delle materie prime cosmetiche. Gli aspetti più rilevanti da porre all’attenzione fin d’ora vengono schematicamente riepilogati da Francesco Gregorini, consulente in area sicurezza e qualità dei prodotti cosmetici e vicepresidente di Sicc, a partire dal Regolamento 477/2022.

Francesco Gregorini

“Questo Regolamento modifica gli Allegati da VI a X del REACH; pubblicato lo scorso 24 marzo, i cambiamenti si applicheranno dal 14 ottobre –precisa Gregorini. -Andrà a impattare sulle registrazioni REACH, con particolare riferimento alla richiesta di studi di mutagenicità, tossicità, degradazione e bioaccumulo, che devono essere inseriti all’interno del dossier, nonché sulla caratterizzazione della sostanza; vengono inoltre richiesti alcuni dettagli sulle informazioni generali. Tutti i registranti, quindi, dovranno controllare la conformità dei dossier e, per adeguarsi ai nuovi requisiti del 477/2022, potrebbe essere necessario presentare integrazioni più o meno consistenti, anche se non si può generalizzare. Questo impatta sui produttori e importatori di materie prime cosmetiche soggette a registrazione, tra cui sostanze di uso comune come quelle a composizione variabile o di derivazione biologica”.

Le Linee Guida di ECHA su come devono essere gestite le richieste di questo Regolamento sono in pubblicazione. “Non necessariamente si tratta di informazioni corpose –prosegue il vicepresidente Sicc, -più spesso potrebbe trattarsi di delucidazioni in più rispetto a quanto già prodotto in fase di registrazione; in altri casi potrebbe rendersi necessario aggiornare i dossier per migliorare le giustificazioni fornite in assenza di alcuni dati o sulla caratterizzazione della sostanza. Inoltre, per chi registra come only representative, il Regolamento introduce l’obbligo di indicare nel dossier di registrazione quale produttore extra-UE il registrante stia rappresentando. Chi ha fatto la registrazione, eventualmente coordinandosi con i consorzi di riferimento, conviene che inizi fin d’ora a verificare i dossier”. È opportuno evitare di avvicinarsi troppo alla data di applicazione, “la stessa ECHA suggerisce di iniziare a valutare e organizzare le attività di adeguamento. Infatti, aspetti apparentemente marginali possono risultare non immediati da gestire”.

Aggiornamenti del CLP
Altri aspetti di adeguamento nel 2022 riguardano gli ATP del CLP, con impatto diretto sul settore cosmetico. “Il 15° ATP è in vigore dal 1° marzo e, tra l’altro, ha riclassificato il lilial, che viene sottoposto a divieto nel settore cosmetico –ricorda Gregorini, -mentre il 17° ATP, che si applicherà dal 17 dicembre 2022, introdurrà nuove classificazioni armonizzate come CMR, con conseguente modifica degli allegati del Regolamento cosmetico, per esempio è il caso del metylsalicilate. Il 18° ATP (Regolamento 692/2022), da poco pubblicato, riguarderà altri ingredienti cosmetici come, ad esempio, il benzofenone. Si sta aprendo un periodo molto intenso, di grandi novità”.

Ispezioni REACH
A questo quadro cui si aggiunge la possibilità di ispezioni sull’ottemperanza al REACH, visto che da poco sono stati resi noti i piani di controllo ispettivi da parte del Ministero. Abbiamo chiesto a Gregorini quali aspetti sia opportuno non trascurare. “È stato pure siglato un accordo con le Dogane per intensificare i controlli anche a livello doganale. Le aziende devono essere preparate, sia in relazione alla vendita di materie prime sia di prodotti finiti, ma anche riguardo alle vendite online, uno dei temi sotto attenzione in questo momento –sottolinea l’esperto. -Gli aspetti critici sono legati alla conformità delle schede di sicurezza e dell’etichettatura nonché delle notifiche ai centri antiveleni. Questi aspetti, fondamentali per l’ottemperanza a REACH e CLP, succede ancora che vengano trascurati nelle aziende cosmetiche, ad esempio nella vendita o nel trasferimento verso i terzisti dei prodotti in bulk per la fase di confezionamento. Molti attori sono portati a considerare il prodotto in bulk un cosmetico finito perché non deve subire ulteriori lavorazioni di tipo chimico, tuttavia ai sensi del REACH il bulk è una miscela chimica e chi lo riceve deve essere fornito delle informazioni necessarie a gestirlo in modo sicuro in un ambiente di lavoro: è uno dei temi che spesso mi trovo ad affrontare con i clienti”.