In un’elegante via del centro di Napoli, si è avvolti da un effluvio dai toni caldi, speziati, agrumati, ma anche materici e scuri che si accoppiano in un gioco perfetto, il profumo. Sulla strada c’è un atelier di ‘progetti olfattivi’: Aulentissima. Artefice dello spazio, dove l’alto artigianato si fa arte, è Giovanni Festa la cui passione per l’ideazione di profumi lo ha portato a produrre ben trentadue fragranze, che compone con materie prime pregiate e rare. «Per me le essenze sono come i colori di una tavolozza– ha rivelato, –dalle infinite possibilità cromatiche, dove tutto deve essere dosato al millesimo e trattato come la lavorazione della filigrana. Dipingo con le essenze, con la voglia di narrare delle storie, di esaltare la funzione descrittiva ed evocativa del profumo, ispirandomi alla letteratura, alla filosofia, alla musica, anche all’attualità».
I profumi di Aulentissima hanno nomi che suggeriscono racconti. Un esempio? Rose and Beer è un accordo di rosa, mela, salsapariglia, ambra e muschio. L’ispirazione nasce dal mito della ninfa Smilace e del valoroso guerriero Croco, una storia d’amore della mitologia greca, dove i due protagonisti sono trasformati, dagli dei, in una pianta dalle foglie a cuore e dai rami spinosi e in un fiore viola dal cuore giallo.
Ulteriore fonte d’ispirazione per le fragranze di questa profumeria artistica è un antico ricettario del XVI secolo, ‘Notandissimi Secreti de l’Arte Profvmatoria’, uno dei primi libri della storia occidentale su profumi e cosmetici ai tempi dei regnanti della città di Napoli e del Regno.