Antroposofia cosmetica

Da oltre ottant’anni, le strategie d’impresa del gruppo Wala hanno l’obiettivo di ripristinare il rapporto fra l’uomo e la natura. Questa visione si traduce nella messa in atto di una serie di best practices che coinvolgono anche i criteri di selezione delle aziende partner, da cui acquista acque termali e pigmenti naturali, oli e cere necessari alla formulazione dei prodotti. Con una visione olistica del benessere e un’idea avanguardistica dell’ecosostenibilità, il fondatore ha definito le basi di quello che oggi è un trend in forte crescita nell’ambito della bellezza. Per comprendere meglio questo concetto antroposofico applicato alla cosmesi abbiamo intervistato Lorenza Franchetti, Ceo di Dr. Hauschka – Wala Italia. Laureata in Bocconi poi ad HEC a Parigi, ha maturato la sua profonda esperienza di sviluppo strategico di marca e di prodotti, in alcune delle realtà più importanti di questo settore come Chanel, L’Oréal, Deborah Group, Dibi Milano.

Come nasce la linea cosmetica Dr. Hauschka
Dall’incontro del chimico Rudof Hauschka e dalla visione della cosmetologa Elisabeth Sigmund. Dr. Hauschka, già produttore di rimedi omeopatici antroposofici Wala, decide di creare una linea cosmetica con le stesse piante officinali con cui produce i medicinali e negli stessi laboratori di produzione. Così nasce nel 1967 la cosmesi “curativa” secondo Elisabeth Sigmund, che prenderà il nome del fondatore, Dr.Hauschka.

Lorenza Franchetti

Ci spieghi cosa significa antroposofia nel settore cosmetico
Significa rispettare i ritmi della pelle. Lavorare insieme a questo organo complesso, rispettandone funzioni e mantenendole attive, vitali e funzionali. Non usare ingredienti che si sostituiscono alla pelle e ne fanno il lavoro, ma aiutarla ad essere sé stessa, in armonia con la bellezza e la salute interiore, che giustamente si rifletterà in superficie.

Quanto è importante oggi conoscere l’impatto che ha un cosmetico sull’ambiente e cosa fate Voi per “andare secondo natura”
Spesso dimentichiamo che tutti i nostri cosmetici (specialmente la detersione che usiamo di più e più spesso) finiscono direttamente nello scarico. Inoltre, smaltire confezioni, scatole boccette tubetti e anche l’energia necessaria per smaltirle nonché per produrle sono elementi da tenere in considerazione quando si parla di ecocompatibilità. Spesso ci si focalizza su un elemento (le confezioni per esempio), ma bisogna ponderare ogni elemento, ingredienti, produzione, confezionamento e smaltimento per essere in linea con il concetto “green” quello vero.

Anche l’impatto sociale è importante perché incide notevolmente sulle scelte del consumatore finale. Voi avete dei progetti a riguardo?
Per diventare un ingrediente di un prodotto Dr. Hauschka bisogna rispettare criteri interni molto precisi e severi. Rispettare i regni della natura, la terra, le piante, gli animali. Anche l’uomo fa parte dei regni della natura e pertanto consideriamo le condizioni di lavoro come uno dei criteri fondamentali. Sfruttare paesi del terzo mondo dove la manodopera è meno costosa risulta semplice per ottenere un ingrediente naturale, anche di qualità bio ma senza il rispetto della dignità e dello sviluppo sociale dell’uomo. Per questo tutti i nostri progetti di coltivazione all’estero (India, Iran, Burkina Faso, Etiopia e molti altri) prevedono un vero sostegno sociale. Che parte dalla formazione, dal sostegno economico e strutturale e dallo sviluppo di un vero rapporto di lavoro, per un cambiamento reale e sociale profondo.

Cosa fate per far conoscere la vostra visione come brand?
Il punto che c’è all’interno del nostro logo è l’uomo, il consumatore finale. Quando sviluppiamo una strategia, un prodotto, teniamo sempre in mente che lo creiamo non per il mercato ma per chi lo userà. Quindi l’esperienza con il nostro prodotto, il passaggio dal cliente al consumatore e da un consumatore ad un altro è il nostro primo modo di comunicare. Quello più vero e reale, fatto di esperienza e di coinvolgimento dei sensi.

Cosa cerca secondo Voi il consumatore di oggi a seconda delle età?
Ogni consumatore, donna, uomo, giovane o adulto che sia, quando prende un cosmetico da uno scaffale, spera/cerca che un poco della promessa fatta dal cosmetico sia reale. Che ci renda più belli, che ci faccia stare meglio, che rappresenti agli altri la visione di noi stessi. Sempre più consumatori e più giovani, cercano anche un riconoscimento, una visione comune dello stile e delle scelte di vita e in questo caso la cosmesi autenticamente naturale e veramente funzionale, come la nostra è la risposta più adeguata e vicina.

Come vedete il futuro della cosmesi?
Sempre più rispettosa della pelle, più performante, piacevole e divertente come solo la cosmesi sa essere e nello stesso tempo attenta alla salute e a quella del pianeta.