Sostenibilità, ispirazione per la creatività olfattiva

Antoine Lie, profumiere indipendente

Antoine Lie

La sostenibilità dovrà essere il paradigma futuro: come dovrebbe essere interpretato, a suo parere, nel creare un profumo?
La sostenibilità è oggi un tema di grande interesse per l’industria profumiera, ma non il solo. Come profumiere, il mio ruolo è creare composizioni artistiche e uniche, per raccontare una storia olfattiva su un concetto, una visione che riguarda un brand o un designer. A mio parere, gli aspetti di sostenibilità e impronta di carbonio nel prodotto finito provengono in primo luogo dal packaging, ma anche il profumiere deve fare la propria parte, per quello che gli è possibile. Così, per esempio, posso usare ingredienti con una più chiara tracciabilità e con la minore tossicità ambientale. Inoltre, sto collaborando con start up innovative per elaborare metodi di estrazione più sostenibili dalle matrici naturali, selezionate tra le materie prime locali per ridurre i trasporti. L’aspetto davvero interessante di questi metodi è che si applicano su matrici già sottoposte a distillazione ed effettuano una estrazione a rese elevate e con minor consumo di energia. E, soprattutto, danno origine a nuove sfumature olfattive. Questo per dire che dai vincoli legati alla sostenibilità può svilupparsi un pensiero innovativo che genera note diverse e complementari a quelle in uso. Cambiare alcuni schemi può portare a innovazioni inaspettate: è il bello del nostro senso di adattamento.

I concetti di sostenibilità rientrano fra i criteri delle sue scelte creative?
Chi cerca prodotti sostenibili richiede più naturalità perché gli ingredienti sintetici sono visti come negativi per l’ambiente. Questo aspetto meriterebbe una maggior chiarezza sul reale impatto degli ingredienti di sintesi dell’industria profumiera sull’ambiente e sulla salute, che comunque è ben lontano dagli impatti ed emissioni dei più grandi player globali.
Oggi che sono un profumiere indipendente, sono più libero di essere creativo e usare la qualità di ingredienti che ritengo opportuna. Nessuno mi fa pressione sul costo della formula o sul modo di costruire la mia creazione. Questo significa che utilizzo ingredienti di più elevata qualità ma più costosi che in passato, rivolgendomi il più possibile agli elementi naturali della mia palette e utilizzando gli ingredienti sintetici come struttura o come base delle mie composizioni.
Cosa significa in termini di sostenibilità? Forse non molto visto che è complicato calcolare l’impronta di carbonio di ogni ingrediente con precisione e con la trasparenza necessaria a comprovarla. So che i prodotti naturali tendono a essere più biodegradabili e a ‘tornare alla natura’ a differenza di quelli provenienti dal petrolio. Ma sto anche lavorando a progetti in cui la tossicità della formula deve essere il più bassa possibile in termini di rischi per la salute e/o per l’ambiente, il che è piuttosto complicato, sia tecnicamente sia dal punto di vista creativo.

La profumeria di nicchia è un piccolo mercato: quale è il suo ruolo nell’abbracciare criteri di sostenibilità?
Il profumo di nicchia è la testa di ponte dell’industria in termini di innovazione e creatività perché la sua motivazione rivendica una profumeria autentica destinata agli amanti del profumo e non una merce prodotta solo per raggiungere il maggior profitto.
Sì, i volumi sono molto inferiori a quelli della profumeria industriale e il nuovo paradigma della sostenibilità è un punto di svolta in termini di impatto dei costi. L’industria ha razionalizzato ogni passaggio del processo per massimizzare il profitto. Per cambiare questo approccio e introdurre nell’equazione il parametro della sostenibilità si dovrebbe influenzare in modo importante tutto il sistema senza incidere sul prezzo di vendita.
La flessibilità dei brand della nicchia, che sono più piccoli e più recettivi a questi cambiamenti, permette loro di essere più rapidi nel proporre creazioni più green. Questa è la ragione per cui la profumeria industriale tenderà a usare la propria efficiente comunicazione green per legittimare i propri comportamenti invece che pensare davvero a cambiare il proprio modello di business. E non li biasimo, la loro motivazione pone la performance di business prima di tutto.
Penso che strade innovative per creare profumi più sostenibili possano crescere dai brand della nicchia perché sono maggiormente focalizzati sul prodotto e sull’interazione con i bisogni o i sogni delle persone; poi l’industria trarrà ispirazione da questo nuovo modo di pensare oppure a un certo punto se li comprerà. Quando vuoi mantenere il tuo business model ma rivolgerti comunque alle aspettative dei consumatori più giovani, ti compri un’identità nuova invece che creartene davvero una…
Ma per il mercato di nicchia è un dovere rispondere alle aspettative delle persone in termini di sostenibilità, anche se l’incisività sul problema è ridotta. Questa, secondo me, è una delle ragioni di vita dei brand di nicchia.